Julia Ituma e il giallo dell’ultimo messaggio su Whatsapp. Le compagne di squadra: “Avremmo voluto si confidasse con noi, siamo distrutte”
Svolta l’autopsia, a breve il rientro della salma in Italia. La società smentisce i media turchi: «Non ha scritto addio nel gruppo WhatsApp della squadra». La partita Chieri-Novara del 19 aprile sarà rinviata. Al vaglio le telecamere di sorveglianza dell’hotel
NOVARA. È mistero sugli ultimi minuti della pallavolista italiana Julia Ituma e sulle sue condizioni psicologiche e di salute la sera prima della morte nel Volley Hotel di Istanbul. Il quotidiano turco Hurriyet, che ricostruisce l'ultima serata della giocatrice, sostiene che Julia avesse detto alle compagne di squadra e all'allenatore di non stare bene, e avrebbe poi scritto «Addio» nel gruppo WhatsApp della squadra prima di precipitare dal sesto piano della sua stanza d'hotel.
La squadra: Julia non ha scritto “addio” nel nostro gruppo WhatsaApp
«Notizia falsa», smentisce però da Novara Giuseppe Maddaluno, addetto stampa della Igor con cui Julia Ituma era in trasferta. «Nessuna delle sue compagne ha ricevuto un messaggio di addio, né ha scritto “arrivederci” sul gruppo WhatsApp della squadra». Di certo – al momento – c’è solo che la sua compagna di stanza, la spagnola Lucia Varela Gomez, ha dichiarato: «Abbiamo parlato fino all’1,30. Poi ho dormito. Sono stata informata la mattina che era caduta».
Le pallavoliste: “Avremmo voluto si confidasse con noi, siamo distrutte”
«Avremmo tanto voluto che Julia condividesse con noi il suo dolore, perché nella vita come nello sport qualsiasi ostacolo diventa più facile da superare se lo si affronta assieme, come una squadra. Non riusciamo a capacitarci dell'accaduto, non riusciamo a farcene una ragione: nulla ha mai anche solo lasciato presagire che una cosa del genere potesse accadere, altrimenti saremmo intervenute per tempo, sostenendoci come siamo abituate a fare ogni qualvolta qualcuna di noi si dovesse trovare in difficoltà». È quanto affermano le giocatrici della Igor Novara in una dichiarazione congiunta della squadra.
«È scontato quanto vero dire oggi che siamo distrutte e che non c'è minuto in cui ognuna di noi non si chieda il perché di quanto accaduto o non ripensi a come le cose sarebbero potute andare diversamente, se solo si fosse confidata con noi», affermano ancora le giocatrici.
Svolta l’autopsia, a breve il rientro della salma in Italia
Intanto, è stata eseguita stamane presso l'istituto di medicina legale di Istanbul l'autopsia sul corpo di Julia Ituma. Per gli esiti degli esami, che dovranno anche essere tradotti in italiano, serviranno alcun giorni. Intanto Elizabeth Ituma, madre di Julia, sta tornando in Italia dopo essere arrivata ieri sera a Istanbul. Famiglia e club attendono il rientro della salma, che secondo le indicazioni delle autorità locali dovrebbe avvenire a breve, per definire le esequie.
Le pressioni e le telecamere dell’hotel
Sulla vicenda la procura di Roma ha aperto un’inchiesta. I magistrati vogliono capire che cosa sia accaduto, e far luce su una storia ancora avvolta da molte ombre.
Julia Ituma è rimasta per più di un’ora, tra le 22,30 e le 23,50, tra i corridoi dell'albergo. Poche ore prima della morte. La squadra italiana aveva appena perso 3-0 la semifinale di ritorno di Champions League con l'Eczacibasi Dynavit Istanbul.
L’ultimo sguardo al cellulare prima di entrare in camera
Le immagini delle telecamere mostrano Julia mentre cammina a lungo, sola e con passo lento, immersa nei suoi pensieri, prima di accovacciarsi a terra, la testa appoggiata alle gambe, accanto alla alla sua camera, al sesto piano del Volley Hotel. Quando si rialza, l’atleta, 19 anni da ottobre, fa uno stretching veloce, come se le si fosse addormentata una gamba tenendo a lungo quella posizione innaturale. Prima di entrare in camera, un ultimo sguardo al cellulare, che è stato sequestrato dalla polizia turca: dai tabulati risulta un uso prolungato del telefonino nella ore precedenti la morte.
La compagna di stanza: abbiamo chiacchierato fino all’1.30
Anche questi aspetti verranno vagliati dai magistrati. Forse si sentiva particolarmente sotto pressione dopo la sconfitta? Il video termina quando Ituma entra nella stanza che condivideva con Lucia Varela: «Quando è venuta in camera – ha poi detto l'atleta spagnola nella sua deposizione alla polizia di Istanbul – abbiamo chiacchierato fino all'una e mezza circa. Poi sono andata a letto e mi sono addormentata e quindi non so cosa sia successo dopo. Il personale dell'hotel mi ha chiamato verso le 5. È così che ho saputo che era caduta dalla finestra, perché non mi ero accorta di nulla». Il corpo di Ituma è stato ritrovato da alcuni dipendenti dell'albergo, che inizialmente avevano notato soltanto un paio di scarpe. Poi è stato trasferito all'istituto di medicina legale per l'autopsia.
La partita Chieri-Novara del 19 aprile sarà rinviata
Mentre l’indagine della polizia turca prosegue, la partita dei quarti di finale di playoff di volley femminile tra Novara e Chieri prevista per mercoledì 19 aprile sarà rinviata. La Regione Piemonte ha chiesto di osservare un minuto di silenzio prima dell'inizio di tutte le manifestazioni sportive in programma in Piemonte nei prossimi giorni, per ricordare Jiulia Ituma, la pallavolista dell'Igor Novara morta a Istanbul la scorsa notte. L'appello è stato inviato oggi a tutte le federazioni e enti di promozione sportiva dal presidente della Regione Alberto Cirio e dagli assessori allo Sport Fabrizio Ricca e all'Ambiente Matteo Marnati che rinnovano il proprio cordoglio alla famiglia e alle compagne di squadra della giovane.
Il Novara non si allena: siamo sotto choc
«Siamo sotto choc, cercate di capire». Sono tutte simili le risposte delle atlete e dei dirigenti del Novara Volley contattati il giorno dopo il rientro da Istanbul. Il dolore per la scomparsa di Julia si accompagna alla vicinanza con la giovane compagna di stanza. Per lei la protezione della società è totale. Nessuno in società vuol pensare all'attività sportiva: oggi non è previsto alcun allenamento e non è stato stilato nemmeno un programma per i prossimi giorni.
Lega volley donne, il presidente Fabris: siamo tutti colpevoli
«Non è semplice ritrovare le parole, le ragioni per andare avanti, tornare a giocare nel nostro caso, di fronte a tragedie della vita che ci annichiliscono e ci colpiscono, imprevedibilmente, improvvisamente, apparentemente senza un perché»: così in una nota, il presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile, Mauro Fabris. «Questo tragico evento ora ci obbliga tutti, istituzioni e società sportive, dirigenti, adulti, genitori, media, ad una maggiore riflessione, ad un serio approfondimento sulla necessità di preoccuparsi del percorso di crescita innanzitutto personale e poi sportiva delle giovani atlete. Questo è l'impegno principale che la Serie A Femminile assume oggi di fronte a questa tragica vicenda. Siamo tutti consapevoli come tutto ciò sia insufficiente ma confidiamo che il nostro impegno possa arrivarti dovunque tu sia. Ciao Julia».
Pubblicato su Corriere delle Alpi