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Due orsi da uccidere in Trentino, pronte le trappole. «Non è possibile portarli in Veneto»

La Provincia di Trento si muove dopo il via libera dell’Ispra. Appello del Wwf a Zaia, ma il presidente chiude la porta

A una settimana dal ritrovamento del corpo di Andrea Papi nei boschi del monte Peller, gli orsi a cui si sta dando la caccia in Trentino sono due. Il primo è l’esemplare femmina Jj4, responsabile dell’aggressione al runner di 26 anni, identificato grazie alle analisi di laboratorio disposte dalla Procura della Repubblica di Trento. Il secondo è Mj5, un orso di 18 anni per cui la Provincia di Trento ha chiesto l’abbattimento per l’attacco ai danni di un escursionista in valle di Rabbi, avvenuto lo scorso 5 marzo. Sebbene i due esemplari non siano ancora stati individuati, sono già in corso le operazioni di collocamento delle trappole a tubo.

Rimane aperta la questione riguardante un terzo esemplare, M62, per cui è stata inviata richiesta di prelievo in quanto troppo confidente nei confronti dell’uomo. L’orso, che non ha mai aggredito nessuno ma è responsabile di diversi danneggiamenti, sta tenendo impegnata una squadra di operatori specializzati del Corpo forestale trentino in una complessa operazione di dissuasione.

A quanto precisato dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, «l’orsa Jj4 era stata oggetto di un’ordinanza per l’abbattimento» firmata il 24 giugno 2020, per l’aggressione ai danni di due escursionisti, sempre sul monte Peller. «Da quel momento – ha ricordato il governatore – è iniziato un iter travagliato con gli organi di giustizia amministrativa che non ci ha permesso di dare seguito all’ordinanza». Fugatti, parlando di un «sentimento di commozione e rabbia per quanto accaduto», ha inoltre voluto precisare come la richiesta di cattura dell’esemplare sia stata più volte presentata a Ispra, sempre con esito negativo. Più complessa, invece, appare la cattura di Mj5, un esemplare del peso stimato di 350 chilogrammi per cui è arrivato il via libera da parte dell’Ispra.

L’annuncio ha generato le reazioni delle associazioni animaliste. Il Wwf ha chiesto al governatore del Veneto, Luca Zaia, di aprire alla possibilità del trasferimento di alcuni orsi in Veneto (ma non quelli ritenuti problematici), mentre la Lav si è detta disponibile a effettuare il trasferimento degli esemplari destinati all’abbattimento («A chi fa filosofia e cultura sulla gestione dell’orso e sui prelievi previsti diciamo di stare tranquilli: abbiamo altri 70 esemplari da spostare oltre a quelli che verranno abbattuti» ha detto Fugatti).

«Trasferire in Veneto parte degli orsi del Trentino? No, non ci sono le condizioni» la chiusura arrivata da Zaia. La proposta del Wwf era stata avanzata con le ipotesi Lessinia, Altopiano di Asiago, Dolomiti. «Non vogliamo orsi in Veneto», incalza Zaia, «ormai c’è un’antropizzazione che ne rende impraticabile l’immissione nella nostra regione. Non dimenticando che in passato l’orso è stato comunque avvistato in più occasioni in Veneto, pure in Cansiglio». Il presidente della Regione si è soffermato poi sulla morte del runner. «Anzitutto ci vuole rispetto per la famiglia che ha perso un ragazzo di 26 anni, morto sbranato», premette. «A ucciderlo è stato un soggetto iperaggressivo, che già in passato aveva attaccato l’uomo… Giusto che il presidente Fugatti adotti tutte le iniziative possibili: si tratta di un grosso problema».

Pubblicato su Corriere delle Alpi