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Sciagura in montagna, muore Dario Aquaroli, campione di mountain bike. Il corpo trovato da alcuni passanti accanto alla sua bicicletta su una mulattiera della bergamasca

L’uomo potrebbe essere stato colto da un malore. Il cadavere è stato riportato a valle in elicottero

Dario Acquaroli, campione di mountain bike di San Pellegrino, è morto in una zona impervia a Camerata Cornello, intorno alle 13 di oggi, domenica di Pasqua.

Acquaroli era atteso dalla sorella per il pranzo pasquale ma non è mai giunto nell’abitazione dei familiari. Il decesso è stato causato da una caduta, proprio con la sua mountain bike.

E' così se ne va, a soli 48 anni per un malore e mentre era in sella alla sua bicicletta, il campione di mountain bike, due volte campione del mondo di specialità, nel 1993 da juniores e nel 1996 da U23.

Sul posto è stato inviato dal 118 l'elicottero decollato da Como e il personale del Soccorso alpino. A chiamare i soccorsi sono stati alcuni ciclisti che hanno trovato Acquaroli a terra, accanto alla sua bicicletta, lungo una mulattiera che da Cespedosio porta in paese. Vani i soccorsi.

Dario Acquaroli era nato il 10 marzo 1975 a San Giovanni Bianco ed è stato uno dei più forti specialisti italiani di sempre nella mountain bike: ha corso 19 mondiali con la Nazionale italiana tra cross country e marathon, vincendo due titoli europei (1992, 1993) e due titoli mondiali (1993, 1996) oltre a cinque titoli italiani (1992, 1993, 1996, 2000, 2005). Nella sua carriera ha difeso i colori di Team Bianchi, Full-Dynamix e Sintesi Larm.

Si è ritirato dall'attività di alto livello nel 2008. Dopo è rimasto nel mondo dello sport con incarichi in Vittoria e, negli ultimi anni come Marketing Manager in Merida.

«Lo ricorda con commozione il presidente della Commissione Fuoristrada Massimo Ghirotto che l'ha avuto come corridore in Bianchi, così come i tanti che l'hanno conosciuto e seguito in quegli anni, apprezzandolo per le capacità sportive e umane - sottolinea la Federciclismo in una nota - Il presidente Cordiano Dagnoni, a nome di tutto il Consiglio federale, della Federazione e del mondo del ciclismo esprime i sensi del più profondo cordoglio ai familiari per la tragica scomparsa.

Pubblicato su Corriere delle Alpi