Trovati i due escursionisti morti nella valanga in valle Aurina, vivevano nel Veneziano
I due, un cittadino italiano di 50 anni e una lituana di 33 anni, entrambi residenti a Cavallino Treporti, erano usciti ieri per un'escursione con le ciaspole
Sono stati trovati morti sotto una valanga in valle Aurina due escursionisti che risultavano dispersi dal 25 marzo. L'incidente è avvenuto sabato sul Sasso Nero, ma solo la mattina di domenica 26 marzo i corpi sono stati individuati sotto la neve a circa 1.700 metri di quota.
A tradirli le temperature elevate - lo zero termico in questa coda d'inverno è a 2.000 metri - e le precipitazioni dei giorni scorsi.
Le vittime sono Gabriele Costantini, italiano, di 50 anni, e Solveiga Kemzuraite, lituana, di 33 anni, entrambi residenti a Cavallino Treporti, in provincia di Venezia. I due erano usciti ieri per un'escursione. Cosa sia successo esattamente probabilmente non si saprà mai, visto che non ci sono testimoni della tragedia.
L'uomo e la donna sono stati travolti e trascinati via dalla slavina, mentre stavano attraversando un pendio. La neve molto bagnata e pesante a causa delle temperatura primaverili non ha lasciato scampo ai due escursionisti. Impossibile, in queste condizioni, "galleggiare” sulla neve oppure sopravvivere grazie a una bolla d'aria nella neve. L'allarme è stato lanciato solo in serata dal titolare dell'albergo nel quale alloggiavano, quando non li ha visti rientrare a cena. Ormai faceva buio ed era troppo tardi per avviare le ricerche che sono iniziate stamattina e si sono concluse in tempi rapidi.
All'alba, infatti, si era messo in volo l'elisoccorso Pelikan 2, alle ricerche hanno partecipato il soccorso alpino della valle Aurina, come anche la Guardia di finanza e i carabinieri. La tragedia si è verificata a termine di questo inverno avaro di neve. Il bollettino valanghe attualmente è di grado 2 di 5 (moderato) per quasi tutto l'Alto Adige.
Lo strato di neve vecchia deve però essere valutata con attenzione. Sono infatti possibili valanghe spontanee umide e bagnate. Gli strati deboli presenti nella neve vecchia possono distaccarsi a livello molto isolato in seguito al passaggio di alcuni appassionati di sport invernali, soprattutto sui pendii ombreggiati molto ripidi al di sopra dei 2400 metri circa.
Le valanghe possono coinvolgere gli strati più profondi e raggiungere dimensioni medie. Inoltre - secondo il bollettino valanghe - occorre fare attenzione agli accumuli di neve ventata di più recente formazione. Ciò nelle zone in prossimità delle creste e dei passi in alta montagna, specialmente nelle regioni più colpite dalle precipitazioni.
Sempre sabato e in valle Aurina è stata invece più fortunata una donna di 51 anni di Vandoies che è sopravvissuta a una valanga che l'ha trasporta a valle per circa 180 metri. Rimasta sepolta solo parzialmente dalla neve ad una quota di circa 1.800 metri è riuscita a chiamare i soccorsi. È stata tratta in salvo con lievi ferite.
Pubblicato su Corriere delle Alpi