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Trieste, uccide il figlio disabile con una coltellata poi tenta il suicidio

L’uomo ha colpito alla gola e poi ha cercato a sua volta di togliersi la vita senza riuscirci: si è costituito

TRIESTE. Un uomo di 67 anni ha ucciso il figlio, un 38enne con disabilità, in un alloggio in via Foscolo 18 a Trieste. L’uomo ha colpito il figlio con un coltello alla gola e poi ha cercato a sua volta di togliersi la vita, senza riuscirci. A quel punto ha chiamato la polizia e si è costituito. L’uomo si trova ora ricoverato all’ospedale di Cattinata con ferite al polso e al collo, ma non è in pericolo di vita.

Il precedente

Solo pochi giorni fa Trieste era stata scossa da un altro caso, l’omicidio-suicidio di una coppia di anziani triestini, gli ottantatreenni Roberto Fabris e Iolanda Pierazzo, trovata morta nell’appartamento in cui viveva: il sesto piano del civico 14 di via Ghirlandaio, poco sopra il teatro La Contrada. Erano abbracciati, seduti sul divano del soggiorno. Lei, la moglie, con un colpo di pistola alla tempia e il volto rigato dal sangue. E lui, il marito, accoccolato accanto: si è suicidato ingerendo una boccetta di Diazepam, subito dopo aver sparato in testa alla coniuge.

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Pubblicato su Corriere delle Alpi