Chiese in Provincia di Trento - città di Trento Città: Chiesa di San Bernardino

Chiesa di San Bernardino
S. BERNARDINO da Siena sacerdote S. Bernardino

TRENTO / TRENTO città
belvedere San Francesco - Trento (TN)
Culto: Cattolico
Diocesi: Trento
Tipologia: chiesa
La chiesa e il convento di San Bernardino sorgono in cima a via Grazioli, su di un terrazzamento con vista privilegiata sulla città di Trento. L'attuale complesso fu edificato a partire da dalla proprietà della villa cinquecentesca detta la "Torresela" tra il 1690 e il 1694, in sostituzione del precedente complesso monastico, costruito a partire dal 1452 fuori delle mura cittadine, nei pressi del torrente Fersina. Furono proprio le frequenti piene del Fersina ad indurre i frati ad abbandonare... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

La chiesa e il convento di San Bernardino sorgono in cima a via Grazioli, su di un terrazzamento con vista privilegiata sulla città di Trento. L'attuale complesso fu edificato a partire da dalla proprietà della villa cinquecentesca detta la "Torresela" tra il 1690 e il 1694, in sostituzione del precedente complesso monastico, costruito a partire dal 1452 fuori delle mura cittadine, nei pressi del torrente Fersina. Furono proprio le frequenti piene del Fersina ad indurre i frati ad abbandonare l'antico convento omonimo con relativa chiesa per un luogo più sicuro. La chiesa, orientata a nord, presenta una facciata a due spioventi, al centro della quale si apre un portale architravato con frontone triangolare, affiancato da due nicchie affrescate. Il sistema di forature è completato in alto da una finestra lunettata, sormontata da una croce latina. La fiancata destra è addossata alle strutture del monastero, mentre quella sinistra presenta svariati aggetti, corrispondenti ai volumi della cappella laterale sinistra, della sacrestia e di altri ambienti di servizio. Il campanile con cella campanaria illuminata da quattro monofore e cuspide in laterizio sorge all'innesto tra navata, presbiterio e sacrestia. All'interno la chiesa si sviluppa su un'unica navata, sulla quale si affacciano due cappelle gemelle inquadrate da arcate a pieno centro. Il presbiterio, rialzato su tre gradini, è delimitato da una balaustra lignea. Alle spalle dell'altare maggiore si sviluppa il coro dei monaci, concluso da abside semicircolare.

Pianta

Pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; al centro della navata si aprono due cappelle laterali gemelle a pianta rettangolare. Presbiterio rettangolare, concluso da abside semicircolare.

Facciata

Facciata a due spioventi, stretta tra lesene angolari, al centro della quale si apre un portale architravato concluso da frontone triangolare, affiancato da due nicchie centinate, affrescate. Il sistema di forature è completato in alto, al centro, da una finestra lunettata sormontata da croce latina.

Prospetti

Fiancata destra addossata alle strutture del monastero. Lungo la fiancata sinistra, cadenzata dalle finestre a lunetta che illuminano navata e presbiterio, emergono i volumi della cappella laterale della Madonna di Lourdes, della sacrestia e di altri ambienti di servizio.

Campanile

Torre campanaria a pianta quadrangolare, inglobata nelle strutture del presbiterio e della sacrestia. Alzato segnato da cantonali in pietra a vista, segnato da feritoie. Cella campanaria illuminata da quattro monofore centinate. Copertura a piramide.

Struttura

Strutture portanti verticali: murature in pietrame finite a intonaco. Strutture di orizzontamento: volte a botte unghiate ribassate coprono la navata e il presbiterio; catino absidale.

Coperture

Chiesa: tetto a doppia falda con manto di copertura in coppi. Campanile: copertura a piramide con manto in laterizio a riseghe sporgenti.

Interni

Interno sviluppato su un'unica navata, al centro della quale si aprono due cappelle laterali gemelle, inquadrate da arcate a pieno centro dipinte a finta pietra. Presbiterio preceduto da arco santo a pieno centro, anch'esso dipinto a finta pietra, rialzato su tre gradini e delimitato da una balaustrata in legno. Alle spalle dell'altare maggiore si sviluppa il coro dei monaci; nell'abside è stato allocato l'organo della chiesa.

Pavimenti e pavimentazioni

Pavimento in mattonelle di cemento bianche e nere a corsi diagonali nella navata. Nel presbiterio mattonelle in cemento con motivi a rosette.

Elementi decorativi

Sull'arco santo è affrescata un'Annunciazione.

1452 - 1689 (storia preesistenze)

Il primitivo convento di San Bernardino con annessa chiesa sorgeva fuori dalle mura della città di Trento, in località Ghiaie, fra le attuali vie San Bernardino e via dei Mille. Il complesso, fondato nel 1452, fu più volte inondato dalle piene del torrente Fersina presso il quale sorgeva. Dopo le disastrose piene del 1686 e del 1689 i frati si risolsero ad abbandonare il monastero e la chiesa e a costruire un nuovo complesso in una zona più sicura, individuata nella Torricella Madruzziana che più volte aveva fornito riparo e conforto ai frati durante le alluvioni.

1541/10/11 - 1690/10/05 (passaggi di proprietà preesistenze)

La villa madruzziana chiamata la "Toresella", edificata nel corso del XVI secolo, fu donata dal principe vescovo di Trento Cristoforo Madruzzo al fratello Aliprando il giorno 11 ottobre 1541. Nel 1666 la villa rinascimentale passò a Lodovico Ponte fu Giovanni Andrea Ponte, cittadino di Trento, quale pagamento di un debito. La villa fu acquistata dal conte Teodoro Ateto Enrico Stratman il 5 ottobre 1690 per farne dono ai padri zoccolanti di San Bernardino, affinché edificassero il loro nuovo convento su questa proprietà. Solo un anno prima lo stesso conte aveva elargito ai padri un'ingente donazione in denaro, finalizzata all'acquisto di una proprietà confinante con quella della "Torresela" madruzziana.

1690/10/28 - 1694/10/28 (costruzione intero bene)

I lavori di costruzione del nuovo convento di San Bernardino iniziarono il 28 ottobre 1690 con l'acquisto dei materiali necessari. La prima pietra fu benedetta nel 1691 dal canonico trentino Carlo Emanuele Voltolini. I lavori si possono considerare conclusi entro il 28 ottobre 1694, giorno del solenne trasferimento dei frati nel nuovo convento. Gran parte dei materiali necessari alla nuova fabbrica furono prelevati dal complesso dell'antico monastero, che andò quindi a sparire.

1690 - 1698 (costruzione campanile)

Il campanile fu costruito tra il 1690 e il 1698.

1693 - 1693 (costruzione scalinata intorno)

Nel 1693 venne realizzata una scalinata a due rampe che permetteva di raggiungere la chiesa.

1698/04/13 - 1698/04/13 (consacrazione carattere generale)

La chiesa e i suoi cinque altari furono consacrati il 13 aprile 1698 dal principe vescovo Giovanni Michele Spaur.

1718 - 1718 (costruzione Via Crucis intorno)

Nel 1718 lungo la scalinata di accesso alla chiesa e al convento furono costruiti undici capitelli di una Via Crucis, che furono affrescati da Antonio Gresta di Ala. Le ultime due stazioni vennero realizzate nelle nicchie ricavate ai lati del portale maggiore della chiesa, tutt'ora presenti. L'ultima stazione era costituita da una cappella chiamata "il Sepolcro", realizzata ex-novo in chiesa, a meridione di quella dedicata alla Madonna, comunicante con la navata tramite una finestra chiusa da una grata. I lavori vennero promossi da padre Pietro Antonio Birti da Rovereto, visitatore del Terz'Ordine Francescano.

1718 - 1883 (apertura finestra coro)

Nel 1718 fu aperta una finestra sopra lo scranno centrale del coro. Nel 1883 la finestra fu demolita per collocarvi la cantoria e l'organo.

1800 - 1800 (ristrutturazione campanile)

Nel 1800 fu rinnovato il castelletto delle campane.

1821 - 1978 (erezione croce intorno)

Nel 1821 a metà della salita che conduceva alla chiesa fu eretta una croce in legno lavorata e dipinta da Giovanni Battista Verdon e Paolo Iorati. Tale croce fu sostituita una prima volta nel 1835 con un'altra pure in legno, e quindi anche nel 1867 con una croce in pietra alta cinque metri. Quest'ultima crollò nel 1977 e fu rimpiazzata l'anno successivo con quella presente, in granito sardo.

1842 - 1842 (chiusura cappella laterale)

Nel 1842 fu chiusa la cappella laterale del Santo Sepolcro, che venne suddivisa in due ambienti adibiti a deposito. La finestra con inferriata che metteva in comunicazione la cappella con la navata della chiesa fu quindi tamp

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