Chiese in Provincia di Trento - città di Nanno: Chiesa di San Biagio

Chiesa di San Biagio
S. Biagio

TRENTO / NANNO
Piazza San Biagio - Nanno (TN)
Culto: Cattolico
Diocesi: Trento
Tipologia: chiesa
L'antica chiesa parrocchiale di San Biagio di Nanno, documentata con certezza dal XIII secolo ma probabilmente più antica, subisce alcuni importanti interventi architettonici nel XVII secolo. L'unica testimonianza dell'antico edificio è la torre campanaria: tra 1949 e 1952 la chiesa viene infatti completamente riedificata, su progetto dell'architetto Carlo keller. La facciata, a spioventi, presenta una divisione in tre porzioni, con due alti paramenti in conci lapidei a vista ai lati, e la... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

L'antica chiesa parrocchiale di San Biagio di Nanno, documentata con certezza dal XIII secolo ma probabilmente più antica, subisce alcuni importanti interventi architettonici nel XVII secolo. L'unica testimonianza dell'antico edificio è la torre campanaria: tra 1949 e 1952 la chiesa viene infatti completamente riedificata, su progetto dell'architetto Carlo keller. La facciata, a spioventi, presenta una divisione in tre porzioni, con due alti paramenti in conci lapidei a vista ai lati, e la parte centrale, arretrata, recante al centro un portale lapideo architravato, sovrastato da alcune formelle a rilievo, da un imponente oculo e da un'iscrizione in lettere a rilievo. Le pareti che connettono la parte centrale della facciata con quelle laterali recano ampie vetrate verticali composte da dodici finestre rettangolari e un ingresso laterale dotato di portale lapideo. Entrambe le fiancate presentano una successione ritmica di nove contrafforti alternate a cinque strette finestre a tutto sesto. Tra l’ottavo ed il nono contrafforte sono presenti tre ampie finestre a tutto sesto; nel fianco destro questa porzione è emergente e corrisponde ai locali di sacrestia. Sul fianco destro è presente un ingresso laterale con portale lapideo. Il prospetto absidale rivela la presenza di due setti murari a delimitare il fondo della navata richiamanti quelli in facciata; l’abside è illuminata da due ampie vetrate verticali. Il campanile, posto a pochi metri dall’estremo destro della facciata, presenta un fusto quadrangolare dotato di uno zoccolo lungo tutti i prospetti. A metà dell’alzato è presente una cornice marcapiano; il prospetto orientale reca un quadrante. Una seconda cornice introduce alla cella campanaria, aperta sui quattro lati da una monofora a sesto acuto dotata di cornice lapidea. La piattaforma sommitale reca doccioni zoomorfi agli angoli e frontoni ribassati coronati da sfera, sui quali si innesta la ripida cuspide a piramide ottagonale coronata da sfera e croce apicale. L'interno presenta una navata unica, la cui corsia centrale è coperta da un elemento in gesso che percorre la navata dalla controfacciata al presbiterio. Presso l’ingresso, a sinistra, v'è una nicchia ospitante il fonte battesimale; presso la parete laterale destra è presente un ingresso laterale. Al fondo della navata sono posti due setti murari a imitazione dei tradizionali piedritti dell’arco santo; una scalinata conduce al presbiterio, coperto da un soffitto piano in gesso ornato da trama a rilievo e dotato di un accesso alla sacrestia presso il lato destro ed uno a locali di servizio a sinistra. L'abside semicircolare è voltata tramite un catino absidale.

Pianta

La chiesa presenta una pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; l'abside è a pianta semi circolare.

Facciata

La facciata, a spioventi, presenta una divisione in tre porzioni: quelle laterali sono rivestite in conci lapidei a vista; la parte centrale, arretrata, reca al centro un portale lapideo architravato ornato da iscrizioni e bassorilievi, sovrastato da alcune formelle a rilievo, da un imponente oculo e da un'iscrizione a rilievo. Le pareti che connettono la parte centrale della facciata con quelle laterali recano ampie vetrate formate da dodici finestre rettangolari e due ingressi laterali dotati di portale lapideo architravato recante iscrizioni. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.

Prospetti

Entrambe le fiancate presentano una successione ritmica di nove contrafforti alternati a cinque strette finestre a tutto sesto tra il secondo ed il settimo contrafforte. Tra l’ottavo ed il nono contrafforte sono presenti tre ampie finestre a tutto sesto; nel fianco destro questa porzione è emergente e corrisponde ai locali di sacrestia. Il fianco sinistro reca alcune emergenze, coperte da altrettante falde lapidee inclinate; sul fianco destro è presente un ingresso laterale dotato di portale lapideo. Il prospetto absidale rivela la presenza di du

1169 - 1169 (menzione carattere generale)

Presso la parete destra del presbiterio dell'attuale chiesa è murato un concio lapideo recante la seguente iscrizione "MCLXVIIII FA/CTV(M) E(ST) ISTV(D)", sovrastato da un busto raffigurante Cristo in Maestà; già Weber (1937), che descriveva l'antica chiesa parrocchiale, ricorda la lapide, allora murata nella parete esterna dell'abside e affiancata dal busto sopra citato. L'opinione diffusa in merito al reperto è che la lapide costituisca un estremo cronologico ante quem circa l'erezione del primitivo luogo di culto; l'ipotesi non è però sostenuta in maniera uniforme dagli studiosi.

1281 - 1281 (menzione carattere generale)

Weber (1937) individua la prima menzione della chiesa in un documento del 1281.

1442 - 1442 (erezione a cappellania esposta carattere generale)

Dall'anno 1442, la cura d'anime a Nanno viene affidata ad un cappellano esposto.

1448 - 1448 (erezione a primissaria curata carattere generale)

Sebbene a pochi anni prima risalga l'elevazione a cappellania esposta, nel 1448 è registrata l'erezione della chiesa a primissaria curata.

1536 - 1536 (costruzione campanile)

La torre campanaria viene edificata; a testimonianza dell'anno di erezione c'è, ancora visibile, un'iscrizione con millesimo "1536" su una delle pareti del campanile.

1565 - 1575 (ricostruzione intero bene)

Gli estremi cronologici che permettono di collocare in questo decennio una serie di interventi architettonici sono desunti da un'iscrizione con millesimo "1565" collocata sulla parete del coro della chiesa antica e da una seconda iscrizione presso il portale d'ingresso, entrambe ricordate da Weber (1937). Detti interventi sono diretti ad una ricostruzione parziale della chiesa precedente, ad opera dei capimastri Iori Visintainer, Giovanni Bosaco e Batta Zanolini.

1572 - 1572 (concessione fonte battesimale carattere generale)

Alla chiesa di San Biagio viene consentita la custodia del fonte battesimale.

1626/05/03 - 1628/06/12 (ricostruzione intero bene)

Una nota redatta dal curato di Nanno Giovanni di Fedrici sul libro dei nati e battezzati della curazia, riportata da Mosca (2012), riferisce dei preparativi occorsi in occasione della riedificazione della chiesa, avvenuta nei due anni successivi; il documento rievoca inoltre la tradizione, ancora tenuta in conto, che la chiesa originaria risalisse all'epoca di San Vigilio. Una volta ultimati i lavori, il tempio viene consacrato dal vescovo suffraganeo di Trento Pietro Belli.

1669 - 1671 (ricostruzione copertura)

A seguito di un incendio, la copertura della chiesa e quella del campanile vengono completamente ricostruite.

1700 - 1700 (erezione a curazia carattere generale)

In questo anno la chiesa di San Biagio viene eretta a curazia della pieve di Tassullo.

1781 - 1781 (completamento presbiterio)

Vengono installate le balaustre in onice e alabastro.

1794/06/29 - 1794/06/29 (danneggiamento campanile)

In questa data un fulmine danneggia la cuspide della torre campanaria.

1879 - 1879 (restauro intero bene)

Costa (1986) riferisce di un restauro compiuto in questo anno.

1943/12/17 - 1943/12/17 (erezione a parrocchia carattere generale)

La chiesa viene elevata al titolo di parrocchiale.

1949 - 1952/05/21 (ricostruzione intero bene)

L'intento di ampliare l'antica parrocchiale si trova già in un progetto risalente al 1924, firmato da Giorgio Wenter Marini; un carteggio fitto composto di missive tra don Decimo Franceschini (parroco di Nanno) e gli uffici della Curia Arcivescovile di Trento, di documenti degli uffici della Soprintendenza ai Monumenti ed alle Gallerie della Venezia Tridentina e di numerose proposte di progetto porta finalmente, nel 1950, all'adozione di un progetto di ricostruzione completa dell'edificio su disegno dell'architetto Carlo Keller e dell'ingegnere Eugenio Taddei. Si procede ai lavori di demolizione della vecchia chiesa, trasferendo i reperti mobili e gli ele

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