Chiese in Provincia di Trento - città di Caldonazzo: Chiesa di San Sisto

Chiesa di San Sisto
S. SISTO II papa e martire S. Sisto

TRENTO / CALDONAZZO
piazza Chiesa - Caldonazzo (TN)
Culto: Cattolico
Diocesi: Trento
Tipologia: chiesa
Posta all'estremità orientale del nucleo abitativo di Polla, uno dei più antichi di Caldonazzo, nei pressi del castello un tempo dimora dei conti Trapp, la Parrocchiale di San Sisto così come appare oggi è il frutto di più interventi e ampliamenti, con la zona presbiteriale risalente al XV-XVI secolo, a cui si è aggiunta la navata nel primo quarto del Settecento, opera di Francesco Somalvico di Brienno (Como), allungata di due campate verso ovest nel 1835-1836. La severa facciata tipo tempio... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

Posta all'estremità orientale del nucleo abitativo di Polla, uno dei più antichi di Caldonazzo, nei pressi del castello un tempo dimora dei conti Trapp, la Parrocchiale di San Sisto così come appare oggi è il frutto di più interventi e ampliamenti, con la zona presbiteriale risalente al XV-XVI secolo, a cui si è aggiunta la navata nel primo quarto del Settecento, opera di Francesco Somalvico di Brienno (Como), allungata di due campate verso ovest nel 1835-1836. La severa facciata tipo tempio tetrastilo, risalente a quest'ultima fase, è scandita da paraste tuscaniche, con ritmo ABA, sopra un alto zoccolo di base, finito a intonaco rustico, interrotto al centro dal portale architravato. Il frontone triangolare con timpano incassato è privo di decorazione. Le fiancate gradonate sono caratterizzate dai corpi emergenti e simmetrici delle cappelle laterali e sono illuminate da finestre a lunetta, separate da contrafforti quadrangolari. L'abside poligonale reca monofore archiacute antiche e un oculo nella parete di fondo. Un deposito e il campanile, con cella a due ordini di monofore centinate e copertura a cipolla, si trovano sul lato sinistro; la sacrestia e l'ingresso laterale su quello destro. Interno a navata unica, coperta da volte a botte unghiata; lungo le fiancate si aprono cinque cappelle per lato, speculari, introdotte da arcate a pieno centro e separate da paraste tuscaniche, raccordate in alto dal cornicione modanato. L'arco santo a sesto ribassato introduce al presbiterio, elevato di un gradino; altri due gradini lo separano dall'abside poligonale, che riprende il motivo delle paraste tuscaniche ed è chiusa dalle balaustre e occupata dall'altare maggiore e dal coro ligneo.

Preesistenze

La zona absidale e il presbiterio, probabilmente ancora di epoca medievale, sono la parte più antica della struttura.

Pianta

Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale, con cappelle laterali emergenti; presbiterio a pianta rettangolare, concluso da abside poligonale.

Facciata

Facciata tipo tempio tetrastilo, scandita da paraste tuscaniche, con ritmo ABA; alto zoccolo di base, finito a intonaco rustico, interrotto al centro dal portale architravato, elevato su un gradino. Trabeazione liscia e frontone triangolare con timpano incassato. Finiture a intonaco tinteggiato.

Prospetti

Fiancate gradonate caratterizzate dall'emergere dei corpi laterali corrispondenti alle cappelle, nella parte bassa, e scandite da contrafforti quadrangolari e finestre a lunetta, corrispondenti alle cinque campate, nella parte superiore; sacrestia emergente e ingresso laterale sul lato destro, ambiente adibito a deposito su quello sinistro. Abside poligonale forata da monofore archiacute a mezza altezza e da finestre a lunetta, oltre che da un oculo, alla sommità. Zoccolo perimetrale a intonaco rustico; finiture a intonaco tinteggiato.

Campanile

Torre a pianta quadrangolare posta sul lato sinistro, presso il presbiterio. Fusto intonacato raso sasso, segnato dai cantonali sfalsati in pietra a vista, recante i quadranti di orologio appena sotto la cella campanaria, marcata da cornici orizzontali eminenti, con due ordini di quattro ampie monofore centinate. Tiburio ottagonale con piccole finestre centinate, alternativamente aperte e cieche, su ogni lato. Copertura a cipolla, sormontata da globo e croce apicale con bandierina segnavento.

Struttura

Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: volte a botte unghiata nella navata (rinforzata da tiranti in ferro) e nel presbiterio; volte a botte nelle cappelle. Volta a tre spicchi nell'abside.

Coperture

Tetto a due falde sulla navata e sul presbiterio, a falda unica sopra le cappelle laterali e a più falde sopra sacrestia, deposito e abside; manto di copertura in tegole di cemento, salvo che sulla cuspide del campanile, coperta da lamiera di rame.

Interni

Interno ad unica navata, divisa in cinque campate da paraste tuscanic

XIV - XVI (preesistenze intero bene)

La presenza di un luogo di culto a Caldonazzo è arguibile da un documento redatto il 16 agosto 1304, in cui è nominato come testimone il pievano di Calceranica, da cui la comunità cristiana locale era dipendente. Una cappella dedicata a San Sisto è menzionata in un secondo documento del 18 dicembre 1345; era strettamente legata ai signori di Castelnuovo, che possedevano il castello di Caldonazzo (passato poi ai conti Trapp). Nel Quattrocento l'edificio aveva, oltre al maggiore, un secondo altare, dedicato a Santa Barbara, mentre attraverso i documenti del XVI secolo si apprende della presenza di un terzo altare, dedicato a Sant'Antonio Abate, del campanile e del cimitero.

1623 - 1642 (ristrutturazione intero bene)

La visita pastorale dell'8 maggio 1612 per la prima volta nomina la sacrestia, posta a destra del presbiterio e indica la necessità di eseguire dei lavori di restauro al tetto e l'imbiancatura delle pareti. Data l'inadempienza della comunità, la successiva visita del 28 settembre 1623 applicò l'interdetto fino al compimento dei restauri.

1642/06/02 - 1642/06/02 (consacrazione carattere generale)

A seguito della ristrutturazione, la chiesa fu riconsacrata da Zerbino Lugo, vescovo di Feltre, il 2 giugno 1642.

1678 - 1678 (ristrutturazione campanile)

Sono documentati dei lavori al campanile, che venne sopraelevato e smaltato, nella primavera del 1678.

1681 - 1682 (ampliamento intero bene)

Tra il 1681 e il 1682 la chiesa fu ampliata, prolungando la navata verso ovest, e coperta da soffitto a volte e non più ligneo.

1711 - 1722 (ricostruzione parziale intero bene)

Tra il 1711 e il 1715 la comunità raccolse i fondi necessari all'abbattimento e alla ricostruzione di buona parte dell'edificio, secondo un progetto unitario e di maggiori dimensioni; Francesco Somalvico di Brienno (Como) progettò l'opera e diresse i lavori del cantiere. La chiesa mantenne intatto il volume del presbiterio, che fu coperto però da una nuova volta, il campanile e la sacrestia vecchia, mentre fu dotata di una nuova navata divisa in tre campate, con tre coppie di cappelle speculari. Risale al 1° maggio 1715 il contratto per il manto di copertura del nuovo tempio, mentre tra il 1721 e il 1722 Giangiacomo Negriolli di Civezzano realizzò i due portali d'ingresso.

1738 - 1738 (concessione del fonte battesimale carattere generale)

La chiesa ottenne la concessione del fonte battesimale nel 1738.

1748 - 1748 (costruzione sacrestia)

Nel 1748 venne costruita una nuova sacrestia sul lato sinistro del presbiterio, addossata al campanile.

1770 - 1770 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1770 i sindaci di Caldonazzo alienarono un terreno boschivo per pagare dei debiti contratti nel corso di lavori eseguiti nella chiesa e in previsione del rifacimento della pavimentazione.

1786/04/16 - 1786/04/16 (cambio di giurisdizione carattere generale)

Il territorio della pieve di Calceranica rimase soggetto alla diocesi di Feltre fino al 16 aprile 1786, quando fu accorpato a quella di Trento.

1835 - 1838 (ampliamento navata)

A seguito dello spostamento del cimitero, la navata venne ulteriormente ampliata di due campate verso ovest tra il 1835 e il 1836, con il rifacimento della facciata in stile neoclassico. Nel 1838 fu posato il pavimento nella nuova porzione e furono eretti due altari.

1860/02/11 - 1860/02/11 (erezione a curazia indipendente carattere generale)

L'11 febbraio 1860 la chiesa fu promossa a curazia indipendente.

1911/08/05 - 1911/08/05 (erezione a parrocchia carattere generale)

L'erezione a parrocchia indipendente risale al 5 agosto 1911.

1921 - 1923 (rifacimento copertura campanile)

La copertura del campanile in rame, danneggiata durante la prima guerra mondiale, venne sostituita tra il 1921 e il 1923 dal lattoniere Milziade Conci con una in lamiera.

1926 - 1926 (decorazione facciata)

Lo scultore Edmondo Prati, nipote del più celebre Euge

Mappa

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