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Chiese in Provincia di Trento - città di : Chiesa di Sant'Udalrico
Chiesa di Sant'Udalrico
S. UDALRICO vescovo S. Udalrico
Dettagli
Orientata regolarmente ad est, la chiesa di Sant'Udalrico sorge in posizione isolata all'estremità orientale della frazione di Corte Inferiore, circondata dal cimitero e delimitata da un muro di cinta. I dati documentari e i sondaggi effettuati prima del restauro portano a ritenere che il primo nucleo dell'edificio sia anteriore al XIV secolo (la parete sud della navata e almeno in parte la facciata). Ornata da affreschi di Giovanni e Battista Baschenis firmati e datati nel 1471, la costruzione venne ampliata e sopraelevata all'inizio del Cinquecento, probabilmente sotto la direzione di Bernardino de Viscardi, attivo in quegli anni nella vicina chiesa di Marcena. La facciata è a due spioventi asimmetrici, con portale centinato protetto da una tettoia e due finestre; sulla destra vi si appoggia la struttura del campanile, profilato da conci angolari a vista, dotato di monofore archiacute nella cella e coperto da un curioso tetto a due falde con frontoni triangolari in legno. Sul fianco destro si apre l'ingresso secondario ed emerge il volume della sacrestia. L'interno a navata unica è coperto da volte reticolate con costoloni in pietra a vista; la parete destra è ornata dagli affreschi dei Baschenis, parzialmente danneggiati dalle modifiche cinquecentesche. Un'arcata ogivale conduce nel presbiterio, elevato di un gradino e concluso dall'abside poligonale, illuminata da due monofore archiacute e ingentilita da peducci figurati in pietra a sostegno delle vele.
Preesistenze
Il parato murario del fianco destro e, almeno in parte, quello della facciata, sarebbero anteriori al XIV secolo.
Pianta
Navata a pianta pressoché quadrata, leggermente disassata rispetto al presbiterio, a pianta rettangolare, concluso da abside poligonale.
Facciata
Facciata a due spioventi asimmetrici, con il campanile addossato sulla destra; portale centinato affiancato da una finestra rettangolare chiusa da grate e protetto da una tettoia lignea a spiovente unico. Una monofora a centina ribassata illumina il sottotetto della chiesa. Finiture a intonaco rustico.
Prospetti
Fianco sinistro forato da un'unica finestra rettangolare; sul lato destro si trovano l'ingresso laterale architravato, protetto da una tettoia, e la sacrestia a pianta rettangolare emergente, coperta da un unico spiovente. Abside poligonale rinforzata da contrafforti e marcata da conci angolari in pietra a vista, che profilano anche le monofore centinate e la fascia del sottogronda. Finiture a intonaco rustico. Un piccolo campanile con fusto quadrangolare e tetto piramidale svasato si innesta sul colmo del tetto, in corrispondenza del presbiterio.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare posta davanti alla facciata, sulla destra; fusto intonacato raso sasso e affrescato sul lato est, caratterizzato dalla presenza di alcuni conci angolari in pietra a vista, come la cella campanaria, dotata di monofore ogivali profilate in pietra. Tetto a due falde con frontoni triangolari in legno.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: volta reticolata sulla navata e sul presbiterio.
Coperture
Struttura portante in legno; manto di copertura in scandole lignee, anche per il campanile.
Interni
Navata unica suddivisa in due campate dai costoloni in pietra a vista della volta; arco santo a ogiva, in pietra a vista. Presbiterio elevato di un gradino, parzialmente chiuso dalle balaustre; abside poligonale caratterizzata dalla presenza di peducci scolpiti figurati a sostegno delle vele costolonate. Finiture a intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in quadrotte di pietra calcarea bianche e rosse, disposte in corsi diagonali.
Elementi decorativi
Affreschi di varie mani sono presenti sia all'interno (arco santo, a sinistra; navata, parete destra) che all'esterno (fianco destro; campanile, lato est).
XIII - 1327 (preesistenze carattere generale)
Secondo le indagini preliminari al restauro in corso, la struttura più antica della costruzione sarebbe anteriore al XIV secolo. La chiesa è menzionata per la prima volta nel 1327 e poi in una bolla di indulgenze del 1421.
1471 - 1471 (decorazione intero bene)
Nel 1471 i fratelli Giovanni e Battista Baschenis e la loro bottega affrescarono la navata e, almeno in parte, l'esterno, lasciando la loro firma sul riquadro con l'Ultima cena.
XVI - 1512 (ampliamento intero bene)
All'inizio del Cinquecento la chiesa venne ampliata e sopraelevata, probabilmente sotto la direzione di Bernardino de Viscardi, attivo in quegli anni nella vicina chiesa di Marcena. Nel 1501 fu consacrato il cimitero.
1512/07/25 - 1512/07/25 (consacrazione carattere generale)
L'edificio fu consacrato da Michele Iorba, vescovo suffraganeo di Bernardo Clesio, il 25 luglio 1512.
XVII - XVII (costruzione sacrestia)
L'ambiente della sacrestia dovrebbe risalire al XVII secolo.
1616 - 1616 (scialbo interno)
La visita pastorale del 1616 ordinò di imbiancare le pareti.
1729/07/14 - 1729/07/14 (erezione a primissaria curata carattere generale)
La chiesa fu elevata a primissaria curata di Rumo, nella pieve di Revò, il 14 luglio 1729.
1759/06/25 - 1759/06/25 (danneggiamento campanile)
Si ha notizia di un danno subito dal campanile il 25 giugno 1759, per la caduta di un fulmine.
1763 - 1765 (ampliamento sacrestia)
La sacrestia fu ampliata e sopraelevata tra il 1763 e il 1765.
1973 - 1974 (ristrutturazione esterno)
Tra il 1973 e il 1974 fu ristrutturato il tetto, venne consolidata la muratura e si eseguirono altri piccoli interventi di manutenzione.
1979 - 1980 (ristrutturazione esterno)
Tra il 1979 e il 1980 venne rifatto il manto di copertura e si eseguirono altri lavori di straordinaria manutenzione.
1992 - 1992 (restauro affreschi)
Gli affreschi vennero restaurati dalla ditta E.F.P. nel 1992.
2005 - 2005 (manutenzione sagrato)
Nel 2005 vennero realizzati nuovi cancelli in ferro battuto per gli ingressi all'area di pertinenza della chiesa.
2011 - 2013 (restauro intero bene)
Nel 2011 iniziò il generale restauro dell'edificio, su progetto dell'architetto Patrizia Mazzoleni, tuttora in corso.