- Home
- > Chiese e Luoghi di culto
- > Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Chiese in Provincia di Trento - città di : Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Ss. Pietro e Paolo
Dettagli
Sorta presumibilmente in sostituzione di un precedente luogo di culto, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Sclemo, orientata ad est, si trova quasi alla sommità del colle su cui si dispone il paese. Il massiccio campanile con bifore e tetto piramidale è addossato alla facciata a due spioventi, con bel portale rinascimentale, mentre la parte più antica della costruzione corrisponde al presbiterio, eretto nel 1491 e ornato internamente da affreschi attribuiti a Cristoforo Baschenis, oggi lacunosi. La navata unica, divisa in tre campate, è coperta da volta reticolata; su due delle chiavi di volta maestro Beltramo da Como ha lasciato la sua firma e la data del 1533. Il presbiterio a pianta rettangolare è elevato di un gradino ed è stato sopraelevato nel 1795. La chiesa, che conserva diversi arredi in bronzo realizzati da Luciano Carnessali, il sacerdote artista che resse la parrocchia dal 1960 alla morte nel 2003, è officiata, alternativamente con quella di Seo, la domenica e una volta a settimana nei giorni feriali.
Preesistenze
Capitello medievale, presumibilmente del XIII secolo, indizio di una chiesa precedente; zona presbiterale della fine del Quattrocento.
Pianta
Pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare.
Facciata
Facciata a due spioventi; portale architravato sormontato da frontone triangolare tra due finestre rettangolari; finestra centrale superiore a lunetta con cornice modanata. Finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Fiancata sinistra cieca, scandita da quattro contrafforti in pietra a vista; fiancata destra marcata da un solo contrafforte nei pressi dell'ingresso laterale e dalla sacrestia emergente, illuminata da una monofora centinata in corrispondenza della terza campata e da una rettangolare sul presbiterio. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare addossata alla facciata sulla destra, con scarpa, corpo intonacato e cantonali in pietra a vista. Cella campanaria delimitata da cornici aggettanti, illuminata da quattro bifore a luci centinate, separate da colonnine. Tetto piramidale svasato, globo e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: volta reticolata nella navata, con la presenza di tiranti in ferro; volta a crociera in muratura nel presbiterio.
Coperture
Tetto a due spioventi sulla navata e sul presbiterio, con struttura portante in legno e manto di copertura in tegole di laterizio, a spiovente unico sopra la sacrestia, con manto di copertura in coppi. Campanile coperto da scandole lignee.
Interni
Navata unica divisa in tre campate, scandite dalle unghie della volta; nella seconda campata si apre l'ingresso laterale. Presbiterio rettangolare elevato di un gradino, preceduto da un'arcata, profilato da cornicione modanato. Finiture a intonaco tinteggiato, ove non siano presenti affreschi.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata a mattonelle quadrate in cemento, bianche e rosse, disposte a scacchiera; pavimento del presbiterio a quadrotte in pietra calcarea, sempre bianche e rosse, in corsi diagonali.
Elementi decorativi
Ciclo di affreschi frammentari sulle pareti del presbiterio e sulla parete destra della terza campata.
XIII - XIII (preesistenze intorno)
In chiesa si conserva un capitello medievale, presumibilmente del XIII secolo, reimpiegato come cippo, indizio di un precedente luogo di culto dove ora sorge l'edificio quattrocentesco.
1491 - 1491 (costruzione intero bene)
La data del 1491 (erroneamente letta anche come 1421) è incisa su di una lapide incassata all'esterno, sul muro del presbiterio, e indica presumibilmente l'anno di erezione della chiesa attuale.
1491 - 1499 (decorazione presbiterio)
Un ciclo di affreschi attribuito a Cristoforo Baschenis, oggi assai lacunoso, orna le pareti del presbiterio e risale alla fine del Quattrocento.
1533 - 1533 (ampliamento intero bene)
Nel 1533 "maestro Bertram" (Beltramo da Como) modificò la costruzione (probabilmente ampliando la navata e sopraelevando l'intera chiesa), lasciando la sua firma sulle chiavi di volta.
1795 - 1795 (sopraelevazione abside)
Nel 1795 il presbiterio venne sopraelevato; la data è visibile all'esterno, sul cornicione.
1837 - 1837 (erezione a primissaria carattere generale)
La chiesa divenne primissaria della pieve del Banale nel 1837.
1964 - 1964 (scoperta affreschi presbiterio)
Nel 1964 don Luciano Carnessali scoprì gli affreschi tardoquattrocenteschi, nascosti dallo scialbo.