Chiese in Provincia di Trento - città di : Chiesa di Santo Stefano

Chiesa di Santo Stefano
S. STEFANO protomartire S. Stefano

TRENTO
via di Santo Stefano - Malgolo, Romeno (TN)
Culto: Cattolico
Diocesi: Trento
Tipologia: chiesa
La chiesa di Santo Stefano di Malgolo, probabilmente eretta nel corso della prima metà del secolo XIV, è ricordata per la prima volta dalle fonti nel 1345, anno della consacrazione. Interessata da un intervento di ampliamento collocato nella prima metà del secolo XVI, l'edificio acquisisce le forme odierne in seguito agli interventi edilizi del primo quarto del XX secolo, quando la navata viene prolungata verso ovest. La facciata a ripidi spioventi è rinserrata da due pilastri a sezione... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

La chiesa di Santo Stefano di Malgolo, probabilmente eretta nel corso della prima metà del secolo XIV, è ricordata per la prima volta dalle fonti nel 1345, anno della consacrazione. Interessata da un intervento di ampliamento collocato nella prima metà del secolo XVI, l'edificio acquisisce le forme odierne in seguito agli interventi edilizi del primo quarto del XX secolo, quando la navata viene prolungata verso ovest. La facciata a ripidi spioventi è rinserrata da due pilastri a sezione quadrangolare lievemente aggettanti, e presenta al centro il portale d'ingresso, lapideo e a sesto rialzato, caratterizzato da piedritti dotati di base svasata e capitelli d'imposta e da arcata specchiata. Al di sopra del portale è collocato un oculo strombato. La fiancata destra, ritmata da due contrafforti a sezione quadrangolare e da una bifora a tutto sesto entro cornice archiacuta a livello della navata, è caratterizzata dalla presenza della torre campanaria, alla quale aderisce, all'altezza del presbiterio, il corpo della sacrestia a pianta quadrangolare. La fiancata sinistra, a livello della navata, è ritmata da tre contrafforti a sezione quadrangolare, è aperta da una bifora archiacuta, e presenta l'emergenza della cappella laterale a pianta poligonale, illuminata da una finestra archiacuta e inferriata. Il prospetto posteriore rivela il profilo poligonale dell'abside, marcato da contrafforti angolari a sezione quadrangolare; le pareti sono aperte presso i lati obliqui da bifore lobate entro cornici a tutto sesto e inferriate, presso la parete di fondo da un oculo; alla parete di fondo aderisce un corpo aggiunto con funzione di locale caldaia. Il campanile presenta un accesso indipendente architravato presso il prospetto occidentale ed è dotato di fusto quadrangolare aperto da feritoie e recante i quadranti dell'orologio presso i lati occidentale e orientale e una meridiana dipinta sul prospetto meridionale. La cella campanaria, marcata da una cornice lapidea, è aperta sui quattro lati da monofore a tutto sesto inserite entro specchiature rettangolari, sovrastate da una seconda cornice. Al di sopra della cella campanaria si diparte la ripida cuspide a piramide quadrangolare, rivestita da scandole lignee e coronata da sfera e bandiera segnavento. L'interno presenta una navata unica, scandita in quattro campate dai peducci a sostegno delle nervature lapidee della volta reticolare che copre l'ambiente. La parete laterale sinistra è aperta da un'arcata a tutto sesto all’altezza della quarta campata su una cappella laterale a pianta poligonale. L'arco santo a sesto acuto immette nell'ambiente, elevato da due gradini, del presbiterio, dotato di accesso con portale lapideo architravato ai locali di sacrestia sul lato destro e caratterizzato dalla presenza di peducci lapidei lungo le pareti laterali, a sostegno delle nervature semicircolari della volta ad ombrello che copre l'ambiente. La volta del presbiterio presenta un impianto decorativo ad affresco avente carattere figurativo.

Pianta

Navata a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare, concluso da abside poligonale.

Facciata

La facciata a ripidi spioventi è rinserrata da due pilastri a sezione quadrangolare lievemente aggettanti, e presenta al centro il portale d'ingresso, lapideo e a sesto rialzato, caratterizzato da piedritti dotati di base svasata e capitelli d'imposta e da arcata specchiata. Al di sopra del portale è collocato un oculo strombato. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.

Prospetti

La fiancata destra, ritmata da due contrafforti a sezione quadrangolare e da una bifora a tutto sesto entro cornice archiacuta a livello della navata, è caratterizzata dalla presenza della torre campanaria, alla quale aderisce, all'altezza del presbiterio, il corpo della sacrestia a pianta quadrangolare, illuminata da due finestre rettangolari inferriate. La fiancata sinistra, a livello della navata, è ri

1300 - 1345 (costruzione intero bene)

Sulla base dei dati storici desunti dalla bibliografia e considerando l'anno della consacrazione come termine ante quem, si ipotizza che l'erezione dell'edificio di culto nelle sue forme primitive sia da ascrivere alla prima metà del XIV secolo.

1345/12/27 - 1345/12/27 (consacrazione carattere generale)

La prima menzione che attesta l'esistenza dell'edificio di culto risale all'atto di consacrazione dello stesso, intitolato a Santa Maria ad opera del vescovo arbanese Perino da Mantova. Il documento riporta inoltre che il vescovo stabilì che la celebrazione dell'anniversario della consacrazione avesse luogo nel giorno di Santo Stefano; questa scelta risultò probabilmente determinante nel cambio di titolazione dell'edificio di culto, avvenuto successivamente in epoca imprecisata.

1542 - 1542 (ampliamento intero bene)

Il millesimo "1542" iscritto su una serraglia della volta della navata testimonia una serie di interventi edilizi che si concretarono probabilmente in un ampliamento dell'edificio di culto, completato dalla realizzazione delle volte interne e del relativo impianto decorativo ad affresco; ai lavori concorsero presumibilmente maestranze trentine e lombarde.

1579 - 1579 (visita pastorale intero bene)

In questo anno, i visitatori vescovili riportarono che la chiesa era dedicata a Santo Stefano; non siamo in possesso di dati certi circa il cambio di titolazione.

1738 - 1738 (elevazione a primissaria carattere generale)

In questo anno viene concessa l'elevazione al titolo di primissaria della pieve di Sanzeno.

1798 - 1798 (progetto di ampliamento carattere generale)

Risale a questo anno, grazie all'iniziativa del parroco don Tomaso Bruti, la stesura di un primo progetto di ampliamento dell'edificio sacro, il quale non viene però realizzato.

1825 - 1825 (dotazione orologio campanile)

Il primo orologio della torre campanaria viene installato in questo anno, grazie al contributo di don Filippo de Betta, priore del santuario di San Romedio.

1858 - 1858 (erezione a curazia carattere generale)

La chiesa viene affidata, in questo anno, ad un curato dipendente dalla pieve di Sanzeno.

1863 - 1863 (dotazione custodia eucaristica carattere generale)

A soli cinque anni dall'elevazione a curazia, viene concessa la custodia del tabernacolo.

1875 - 1875 (concessione fonte battesimale carattere generale)

Dopo numerose richieste, l'ordinariato vescovile acconsente alla dotazione del fonte battesimale, alle condizioni di prelevare l'acqua santa dal battistero della chiesa parrocchiale di Sanzeno e di non stilare un registro dei battesimi.

1913 - 1913 (ampliamento intero bene)

In questo anno il progetto di ampliamento promosso a fine XVIII secolo dall'allora parroco don Tomaso Bruti viene ripreso da don Faustino Bettin, che ne affida la rielaborazione tecnica a Francesco Bonetti da Egna ed Emanuele Bertagnolli. Gli atti visitali di questo anno riportano che verso maggio le fondazioni della nuova porzione di navata prevista dal progetto erano state poste. Entro luglio, la fabbrica era conclusa, grazie al concorso della popolazione del paese, coordinata dal capomastro Giuseppe Seppi di Salter; rispetto al progetto iniziale, fu realizzata soltanto una delle due cappelle laterali previste.

1950/12/08 - 1951/10/01 (elevazione a parrocchia carattere generale)

Il decreto che elevava la chiesa al titolo di parrocchiale, firmato dal vescovo Carlo de Ferrari nel dicembre del 1950, viene riconosciuto agli effetti civili dalle autorità statali nel 1951.

1970 - 1979 (lavori intero bene)

In questo periodo si procede alla sostituzione delle vetrate e al rinnovo dell'orologio della torre campanaria.

2000 - 2002 (restauro intero bene)

Viene effettuato in questo anno un restauro conservativo, su progetto dell'architetto Chiara Zanolini; gli interventi effettuati si concretano nella sistemazione degli spazi esterni alla chiesa, nel rinnovo di

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