Chiese in Provincia di Trento - città di : Chiesa di San Vigilio

Chiesa di San Vigilio
S. VIGILIO vescovo e martire S. Vigilio

TRENTO
Parrocchia, Vallarsa (TN)
Culto: Cattolico
Diocesi: Trento
Tipologia: chiesa
Costruita in posizione elevata rispetto alla valle e orientata a nord-ovest, la chiesa di San Vigilio è documentata a partire dal 1470, ma assunse le dimensioni attuali nel 1772, con l’allungamento della navata, e poi nel 1874, con la sopraelevazione di alcuni metri e il rifacimento della facciata. L’edificio venne poi riparato dai gravi danni subiti durante la prima guerra mondiale, quando venne parzialmente sventrato da una bomba. La facciata è scandita da due ordini di quattro paraste... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

Costruita in posizione elevata rispetto alla valle e orientata a nord-ovest, la chiesa di San Vigilio è documentata a partire dal 1470, ma assunse le dimensioni attuali nel 1772, con l’allungamento della navata, e poi nel 1874, con la sopraelevazione di alcuni metri e il rifacimento della facciata. L’edificio venne poi riparato dai gravi danni subiti durante la prima guerra mondiale, quando venne parzialmente sventrato da una bomba. La facciata è scandita da due ordini di quattro paraste intonacate, con ritmo ABA, separate da una cornice orizzontale emergente; nel settore centrale si apre il portale architravato, sovrastato da un grande oculo, mentre nei settori laterali vi sono due nicchie centinate simmetriche. Il frontone triangolare è forato da una luce circolare che dà luce al sottotetto e sormontato da una croce centrale e due acroteri piramidali laterali. Lungo le fiancate si aprono tre finestre a lunetta per lato, due in corrispondenza della navata e una nel presbiterio a pianta rettangolare e due ingressi secondari tra la seconda e la terza campata; sul lato sinistro emergono i volumi della sacrestia e del deposito soprastante. Il campanile in pietra a vista, eretto a sinistra della facciata tra il 1767 e il 1772, è ornato da valve di conchiglia sulla fascia di raccordo tra il fusto e la cella, dotata di quattro monofore centinate allungate chiuse da balaustre, e completato da copertura a cipolla. All’interno la navata unica è divisa in tre campate, ciascuna coperta da volte a botte unghiata, e interessata da coppie di arcate simmetriche a pieno centro lungo le pareti, cieche per la prima, di inquadramento ai quattro altari laterali per la seconda e la terza. Un’altra arcata introduce al presbiterio a pianta rettangolare, elevato di due gradini; il cornicione marcapiano corrente raccorda tutte le pareti tranne la controfacciata.

Preesistenze

La struttura della chiesa, tranne l’ultima parte della navata e la facciata, è preesistente a quella del campanile.

Pianta

Navata a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale; presbiterio rientrante a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale.

Facciata

Facciata scandita da due ordini di quattro paraste intonacate, con ritmo ABA, separate da una cornice orizzontale emergente; nel settore centrale si apre il portale architravato, elevato di due gradini, sovrastato da un grande oculo, mentre nei settori laterali vi sono due nicchie centinate simmetriche. Il frontone triangolare è forato da una luce circolare che dà luce al sottotetto e sormontato da una croce centrale e due acroteri piramidali laterali. Lo zoccolo di base è rivestito in pietra calcarea; le altre finiture sono a intonaco tinteggiato.

Prospetti

Fiancate forate ciascuna da due finestre a lunetta in corrispondenza della navata e da una terza nel presbiterio e dotate di un ingresso secondario tra la seconda e la terza campata; lungo tutto il lato sinistro emergono i volumi della sacrestia e del deposito soprastante. Presbiterio a pianta rettangolare; finiture a intonaco tinteggiato.

Campanile

Torre a pianta quadrangolare in pietra a vista affiancato alla facciata, a sinistra; scarpa leggermente svasata, fusto forato da feritoie rettangolari, alta fascia modanata e ornata da valve di conchiglia che lo raccorda alla cella, caratterizzata da quattro ampie monofore centinate allungate, chiuse in basso da balaustre dal profilo ondulato. Un cornicione aggettante e dentellato sormontato da acroteri angolari a cono sormontati da sfere precede il tiburio ottagonale, con aperture a quadrilobo nei lati principali; copertura a cipolla completata da croce apicale e bandierina segnavento.

Struttura

Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: volte a botte unghiata rinforzate da catene in ferro per la navata e il presbiterio.

Coperture

Tetto a due falde per la navata e il presbiterio, con struttura portante in legno e manto di copertura in tego

1470 - 1470 (menzione carattere generale)

L’esistenza della cappella di San Vigilio della comunità di Vallarsa è registrata per la prima volta nel 1470, all’interno di un censimento delle istituzioni ecclesiastiche sotto la sua giurisdizione redatto dal pievano di Lizzana, l’arciprete di origine veneziana Leonardo Contarini. L’edifico sacro era stato costruito presumibilmente nella prima metà del secolo (già nel corso del XIII secolo secondo Bussolon e Martini) e, data la lontananza dalla chiesa matrice, gli era stato concesso di avere il fonte battesimale, il cimitero e un cappellano stabile, amovibile per volontà del pievano.

1500 - 1538/10/17 (ampliamento intero bene)

L’erezione della cappella a curazia fu preceduta da un ampliamento dell’edificio.

1538/10/17 - 1538/10/17 (erezione a curazia carattere generale)

Con decreto vescovile del 17 ottobre 1538 a firma di Bernardo Cles la chiesa fu eretta a curazia della pieve di Lizzana, con il riconoscimento alla comunità locale del diritto di scelta del proprio sacerdote.

1720/03/16 - 1720/03/16 (erezione a parrocchia carattere generale)

Il principe vescovo Giovanni Michele Spaur elevò la curazia a parrocchia il 16 marzo 1720.

1728/05/13 - 1728/05/13 (consacrazione carattere generale)

Il 13 maggio 1728 l’edificio fu consacrato dal vescovo di Trento Antonio Domenico Wolkenstein.

1745/12/27 - 1745/12/27 (erezione ad arcipretura carattere generale)

La parrocchia fu elevata ad arcipretura il 27 dicembre 1745, dal principe vescovo Domenico Antonio Thun.

1767 - 1772 (costruzione campanile)

Secondo le fonti bibliografiche, la costruzione del campanile venne commissionata all’architetto Scottini (da identificare presumibilmente con l’ingegner Giovanni Scottini da Lizzana) dal signor Tacchi di Rovereto, a nome della comunità. Data l’esistenza di più architetti e capomastri della famiglia Tacchi attivi in cantieri ecclesiastici trentini nel Settecento, tra cui Bernardo Tacchi (morto ottuagenario nel 1772), trasferitosi a Rovereto nel 1730 e progettista della chiesa delle monache salesiane della città e della parrocchiale di Pilcante, è tuttavia possibile che la responsabilità della costruzione spetti a entrambi. I lavori durarono cinque anni, dal 1767 al 1772, e furono eseguiti dalla manodopera specializzata con il contributo di quella gratuita di tutta la valle e il sostegno economico del Comune. La cella fu dotata di un concerto di sei campane, fuse nell’orto della canonica da Giuseppe Ruffini, originario si Reggio Emilia, e benedette da don Francesco Antonio Redolfi, vica

1772 - 1772 (ampliamento intero bene)

Sempre nel 1772 la chiesa venne allungata di alcuni metri.

1772 - 1790/05/18 (installazione orologio campanile)

A qualche anno dalla costruzione il campanile fu dotato di un orologio, realizzato da Giuseppe Henel di Rovereto, che risulta già installato in una relazione del 18 maggio 1790.

1874 - 1874 (sopraelevazione intero bene)

Nel 1874 la costruzione venne alzata di circa due metri, con il conseguente rifacimento dell’avvolto, del tetto e della facciata. In quell’occasione vennero realizzati il sagrato e la piazza sul fianco della chiesa e si portò a termine il cimitero, i cui lavori erano iniziati nel 1854.

1900 - 1900 (ristrutturazione facciata)

Nel 1900 venne ristrutturata la facciata, completata da uno zoccolo in pietra.

1916 - 1916 (danneggiamento intero bene)

Nel giugno del 1916 la chiesa fu semidistrutta e il campanile danneggiato. In precedenza le campane erano state calate dalla torre per sottrarle alla requisizione austriaca; due si spezzarono, le altre quattro furono trasportate a Vicenza.

1920 - 1921 (ricostruzione e benedizione intero bene)

La ricostruzione iniziò nella primavera del 1920 e terminò con la benedizione dell’edificio da parte del parroco, don Pietro Bonisolli, nel 1921. I lavori furono eseguiti dall’Impresa Cavagni e Anselmi di Schio.

1926 - 1929 (lavori intero bene)

Termi

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