Chiese in Provincia di Trento - città di : Santuario della Madonna di Onea

Santuario della Madonna di Onea
Ausiliatrice Maria Vergine dell'Aiuto Chiesa della Madonna di Onea

TRENTO
via per Torcegno - Borgo Valsugana (TN)
Culto: Cattolico
Diocesi: Trento
Tipologia: chiesa
Costruito tra il 1621 e il 1639 su progetto di Lorenzo Fiorentini per dare adeguato ricovero a un'immagine mariana miracolosa affrescata tra XV e XVI all'interno di un'edicola sacra che si trovava tra i masi di Ronchi e Torcegno, il santuario della Madonna di Onea sorge lungo l'antica via imperiale che congiungeva Borgo a Roncegno, con orientamento a nord. L'edificio presenta una facciata a due spioventi, delimitata lateralmente da pilastri in pietra a vista conclusi da capitelli palmati e... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

Costruito tra il 1621 e il 1639 su progetto di Lorenzo Fiorentini per dare adeguato ricovero a un'immagine mariana miracolosa affrescata tra XV e XVI all'interno di un'edicola sacra che si trovava tra i masi di Ronchi e Torcegno, il santuario della Madonna di Onea sorge lungo l'antica via imperiale che congiungeva Borgo a Roncegno, con orientamento a nord. L'edificio presenta una facciata a due spioventi, delimitata lateralmente da pilastri in pietra a vista conclusi da capitelli palmati e caratterizzata dalle aperture dell'elegante portale architravato e frontonato, delle due finestre laterali e dell'oculo sommitale. Il timpano disegnato dagli spioventi è profilato da una cornice liscia a rilievo e presenta due depressioni semicircolari disposte sotto le falde del tetto. Le fiancate laterali, simmetriche, sono scandite dalla successione dei contrafforti e vedono emergere al centro i corpi delle cappelle laterali. Il campanile a pianta quadrangolare è addossato al lato sinistro del presbiterio e si conclude con una cella a quattro monofore, sormontata da una copertura piramidale. L'interno, a navata unica voltata a botte unghiata, è scandito da coppie di paraste tuscaniche intonacate; ai lati della seconda campata si affacciano due cappelle simmetriche poco profonde, inquadrate da arcate a sesto ribassato. L'arco santo a pieno centro introduce al profondo presbiterio rettangolare, voltato a botte e rialzato su due gradini, che ospita l'altare maggiore attribuito a Giovanni Pietro Romeri (capomastro della fabbrica della chiesa) con la venerata immagine della Madonna dell'Aiuto.

Pianta

Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale. Presbiterio rettangolare.

Facciata

Facciata a due spioventi delimitata lateralmente da pilastri in pietra a vista cimati da capitelli palmati. Il portale architravato, cimato da un frontone curvilineo interrotto, è protetto da una tettoia a due spioventi ed è affiancato da due finestre rettangolari chiuse da inferriate. In alto si apre un oculo circolare. Il timpano disegnato dagli spioventi del tetto è profilato da una cornice rilevata, e viene movimentato da due depressioni semicircolari disposte sotto le falde tetto.

Prospetti

Fiancate laterali scandite da quattro contrafforti che riprendono la partizione interna delle campate; tra questi si dispongono oculi circolari ciechi. Finestre rettangolari si aprono in corrispondenza della prima e terza campata, mentre all'altezza della seconda emergono i corpi delle cappelle laterali. Ulteriori finestre rettangolari si aprono ai lati del presbiterio (una a sinistra e due a destra)

Campanile

Torre a pianta quadrangolare addossata al lato sinistro del presbiterio, sul quale si affaccia l'unico accesso. Fusto segnato da cantonali in pietra a vista, cimato da una cella campanaria illuminata da quattro monofore profilate in pietra. Copertura a piramide.

Struttura

Strutture portanti verticali: murature in pietrame finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: volta a botte unghiata tenuta da catene in ferro sulla navata; volta a botte sul presbiterio.

Coperture

Chiesa: tetto a doppia falda con struttura in legno e manto di copertura in scandole. Campanile: piramide rivestita in scandole.

Interni

Navata unica ritmata da coppie di paraste tuscaniche che determinano una partizione interna in tre campate. Ai lati della campata centrale si sviluppano due cappelle a pianta rettangolare poco profonde, inquadrate da arcate a centinatura ribassata. L'arco santo a pieno centro introduce al profondo presbiterio, rialzato su due gradini. La zona del presbiterio posta dietro l'altare maggiore è utilizzata come sacrestia.

Pavimenti e pavimentazioni

Pavimentazione in quadrotte di pietra calcarea bianche e rosse in corsi diagonali, comune alla navata e al presbiterio.

Elementi decorativi

Affreschi adornano le lunette delle pareti della navata, l'arco santo e le volte della navata e del presbiterio.

1618/10/14 - 1621 (fase preliminare alla costruzione carattere generale)

La chiesa della Madonna di Onea fu costruita in onore di un'immagine mariana ritenuta miracolosa, dipinta tra XV e XVI secolo all'interno di un'edicola sacra che si trovava a monte della chiesa attuale, tra i masi di Ronchi e Torcegno. Venuta in auge la devozione per tale immagine, in occasione della visita pastorale del 24 settembre 1618 la comunità di Borgo Valsugana espresse al vescovo feltrino il desiderio di costruire un santuario per ricoverare degnamente l'affresco miracoloso. Il consenso del presule arrivò il 14 ottobre 1618, ma l'approvazione dei capitoli di fondazione da parte dell'arciduca Leopoldo V, necessaria all'avvio del cantiere, si fece attendere fino al 26 dicembre 1620. Nella primavera successiva la comunità ottenne le autorizzazioni vescovile e civile per l'avvio del cantiere.

1621/06/07 - 1621/06/07 (posa della prima pietra intero bene)

La costruzione del tempio fu avviata ufficialmente il 7 giugno 1621 con la posa della prima pietra, benedetta dal pievano di Borgo don Giacomo Girardi.

1621/07/02 - 1621/07/02 (traslazione dell'immagine miracolosa carattere generale)

Secondo Bertondelli (1665) l'immagine miracolosa della Madonna di Onea sarebbe stata traslata nel santuario in costruzione il 2 luglio 1621 (incerta).

1621/06/07 - 1639 (costruzione intero bene)

L'edificio fu costruito su disegno del pittore e architetto locale Lorenzo Fiorentini, che più tardi fu coinvolto anche nella decorazione interna. Il cantiere, nel quale furono attive maestranze trentine coadiuvate e dirette da maestri comacini, tra i quali si ricorda in particolare Giovanni Pietro Romerio, si protrasse per quasi un ventennio fino al 1639, data riportata in facciata. Tra il 1622 e il 1624 è documentata la presenza nel cantiere di Antonio Balino, tagliapietra di Borgo, al quale spetta la lavorazione della facciata, del cornicione e delle finestre. Il manto di copertura della fabbrica fu realizzato nel 1632 dal maestro Giovanni Maria Menguzzo di Villa di Castello Tesino.

1636 - 1639 (decorazione intero bene)

La decorazione della volta del presbiterio e delle lunette della navata fu eseguita da Lorenzo Fiorentini tra il 1636 e il 1639.

1640/05/19 - 1640/05/19 (inaugurazione carattere generale)

Il 19 maggio 1640 venne cantata la prima messa nel nuovo santuario.

1642 - 1642 (descrizione intero bene)

Gli atti della visita pastorale condotta dal vescovo di Feltre Zerbino Lugo nel 1642 riportano una descrizione del santuario mariano. La chiesa, dotata di un unico altare, presentava una copertura a volta e la pavimentazione era limitata solo al presbiterio.

1653 - 1654 (costruzione campanile)

Il campanile fu costruito tra il 1653 e il 1654 sotto la direzione del comacino Giovanni Pietro Romerio.

1662 - 1662 (rifacimento volta della navata)

Nel 1662 fu rifatta la volta della navata che minacciava di cadere.

1782 - 1782 (soppressione carattere generale)

Nel 1782 la chiesa fu soppressa per decreto imperiale di Giuseppe II.

1786/09/18 - 1786/09/18 (passaggio di proprietà intero bene)

Il santuario soppresso fu ceduto dalla cancelleria di Castel Telvana al barone Carlo Ippoliti il 18 settembre 1786.

1786/04/16 - 1786/04/16 (cambio giurisdizione carattere generale)

Il territorio della pieve di Borgo Valsugana rimase soggetto alla diocesi di Feltre fino al 16 aprile 1786, quando fu accorpato a quella di Trento.

1787/09/11 - 1787/09/11 (restituzione al culto carattere generale)

L'11 settembre 1787 il barone Carlo Ippoliti ottenne dall'arciduca d'Austria il decreto di riapertura della chiesa.

1790/05/22 - 1790/07/13 (passaggio di proprietà intero bene)

Nel 1790 il barone Ippoliti decise di donare il santuario alla comunità di Borgo. La richiesta dell'approvazione imperiale fu inoltrata dal barone il 22 maggio e l'atto di donazione venne rogato il 13 luglio dello stesso anno. Carlo Ippoliti dotava la chi

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